STORIA DI TERNI

 LA STORIA DI TERNI

La città, posta in una pianura alluvionale tra il fiume Nera e il torrente Serra, vide il suo territorio abitato già nel neolitico nell'età del rame, nell'età del bronzo e del ferro, come testimoniano numerosi rinvenimenti.

L'età del Bronzo medio (XVI-XIII secolo a.C.) fu segnata da un'attività pastorale, di tipo transumante, contraddistinta da insediamenti in capanne e grotte. Questa attività di tipo caseario è testimoniata dai vari manufatti ceramici, ad essa connessi, rinvenuti presso Titignano, Avigliano Umbro e Narni.

Con gli inizi dell'età del Ferro (X secolo a.C.), il territorio accrebbe la propria importanza, come attestato dalla grande necropoli delle Acciaierie. In questo periodo si affermò un modello di insediamento stabile ed organizzato, supporto fondamentale per lo sviluppo della cultura ternana, una delle più importanti dell'Italia protostorica. La Necropoli dei Naharki di Terni che fu scoperta nel 1884 è la più grande dell'Europa meridionale: 

TERNI, entrò a far parte delle strutture amministrative romane. Nel 290 a.C., o poco dopo, Manio Curio Dentato promosse la costruzione della Via Curia (di cui non resta traccia), collegando Terni a Rieti e realizzò il taglio del costone delle Marmore, per facilitare il deflusso delle acque del Velino nel Nera; è, quindi, probabile che già all'epoca Interamna fosse romanizzata. Dopo la Guerra sociale, Interamna divenne municipium. Con la sistemazione amministrativa dell'Italia, Interamna fu iscritta alla tribù Clustumina e fu inclusa nella Regio VI Umbria.

Si colloca nel periodo fra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. la strutturazione definitiva della Terni romana. In questo periodo furono edificati templi, il teatro, due terme e l'anfiteatro.

Durante l'Impero fu teatro di alcuni avvenimenti significativi: la resa delle ultime truppe di Vitellio alle legioni di Vespasiano nel 69, l'attribuzione, da parte del Senato, dell'auctoritas imperiale a L. Settimio Severo nel 193 e l'uccisione, nel 253, nelle campagne vicine, dell'imperatore Treboniano Gallo e di suo figlio G. Vibio Volusiano, mentre si apprestavano a combattere contro le legioni dell'usurpatore M. Emilio Emiliano.

Nel 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano venne martirizzato il primo vescovo di terni, san Valentino.

 Egli fu consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni. Egli è il patrono della città di Terni e degli epilettici. Non sappiamo con certezza la sua origine, se fosse ternano o romano, fatto certo e sicuro che egli fu il vescovo di Terni per tutta la sua vita, sin dalla sua ordinazione. La tradizione orale e storiografica ternana antica lo vuole originario di Terni.

Nel 275 d.C., a seguito dell'assassinio di Aureliano, un ternano divenne imperatore di Roma: prima il Senato e poi l'esercito decisero che il successore dovesse essere Marco Claudio Tacito, che fu richiamato dalla sua casa interamnate e incoronato:

Alla fine del 1100 e agli inizi del 1200 Terni aveva una magistratura composta da due consoli e un Parlamento, e al momento in cui riebbe la diocesi (1218), ebbe anche un Podestà e un Capitano del Popolo. Terni entrò a far parte del potere temporale dei papi (e di conseguenza allo Stato Ponticio), in maniera definitiva, solo nel 1564, dopo il tragico evento della Strage dei Banderari. 

Agli inizi del Quattrocento, Terni aveva tra i sei e i settemila abitanti, 300 torri cittadine e una cinta muraria completa e in fase di miglioramento per le artiglierie. Era una città di medie dimensioni, più grande di Narni, urbanisticamente parlando, e poco più grande di Spoleto. Era una città-stato molto sviluppata e ricca grazie alla spinta di fiorenti commerci e di una crescente attività manifatturiera.

Il 600 a Terni

Il seicento sarà un'epoca di pace e dominio papale, in cui molti edifici cittadini fra chiese e palazzi nobiliari rinnoveranno la loro struttura esteriore e interna. Celebri personaggi di questo secolo furono soprattutto commediografi di levatura nazionale, famosi soprattutto nel centro nord e a Venezia, come: Paolo Rossi, Rubino Orlandi e Francesco Angeloni. Quest'ultimo non fu solo commediografo, ma anche insigne umanista, storico e antiquario. Nel campo delle scienze vi fu Anastasio De Filiis (astronomo e uno dei soci fondatori dell'Accademia dei Lincei). 

TERNI tra '800 e '900

Nel 1842 fu ammodernata la ferriera, nel 1846 fu inaugurato un moderno cotonificio, arrivò la ferrovia Pio Centrale che la collegava a Roma e ad Ancona.

Il 20 settembre 1860 i bersaglieri piemontesi del colonnello Brignone entrarono a Terni attraverso la Porta Spoletina. Il Plebiscito che seguì e formalizzò l'annessione al Regno d'Italia vide 1 solo voto contrario a fronte di 3.461 voti favorevoli.
Il primo sindaco post-unitario fu eletto il 1º dicembre del 1860. Illustri personaggi ternani di questo secolo furono: Paolano Manassei, nobile ternano, storico, politico e imprenditore, Pietro Antonio Magalotti, dottore in legge e fine letterato, Sante Possenti, nobile ternano e governatore pontificio, dal quale nacque San Gabriele dell'Addolorata, il musicista Giulio Briccialdi, grande compositore e miglior virtuoso flautista italiano del suo secolo, stretto amico e compagno di lavoro di Giuseppe Verdi e l'imprenditore Virgilio Alterocca (che fu anche insegnante, editore, politico e benefattore) che introdusse sulla scena italiana la cartolina illustrata.

Terni nel 1900

Dopo l'annessione al Regno d'Italia, la volontà del Ministero della Guerra, del Commissario per l'Umbria Gioacchino Napoleone Pepoli e degli amministratori locali di fare di Terni un centro industriale e militare portò all'edificazione della Fabbrica d'Armi nel 1875 e alla Società degli Alti Forni e Fonderie di Terni, nel 1881, su iniziativa di un imprenditore belga, Cassian Bon, che aveva rilevato una fonderia locale specializzata nella fusione di tubi e di Vincenzo Stefano Breda, titolare della Società Veneta per le Imprese e le Costruzioni Pubbliche; l'obiettivo dell'impresa era quello di produrre corazze per le navi da guerra.

Nel 1884 il romano Angelo Sinigaglia acquistò ed ammodernò la ferriera; nel 1885 il genovese Alessandro Centurini iniziò la costruzione di un lanificio e jutificio; nel 1890 il torinese Antonio Bosco costruì uno stabilimento per la produzione di attrezzi agricoli; nel 1896 si costituì la Società Italiana del Carburo di Calcio, Acetilene ed altri Gas, che gestiva non solo stabilimenti per la produzione del carburo di calcio ma anche centrali idroelettriche.

 Terni fu la quarta città italiana, in ordine di tempo, ad avere l'illuminazione pubblica ad elettricità. Nel 1901,  fu ricostituita la Camera del Lavoro, mentre nel 1903 venne fondata a Terni la Federazione Giovanile Repubblicana d'Italia.

Terni fu oggetto di oltre cento bombardamenti da parte degli Alleati durante la loro campagna di guerra in Italia: l'11 agosto del 1943 un bombardamento aereo, senza che si facesse in tempo a lanciare l'allarme, provocando un numero elevatissimo di vittime, quasi tutte civili, e la distruzione di tanti edifici della città vecchia. Gli inglesi del generale Alexander entrarono in città il 13 giugno del 1944.In riconoscimento delle vittime civili e delle distruzioni subite a causa dei bombardamenti Terni è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valore Civile, e per la sua attività partigiana, della Croce di Guerra al Valor Militare.

La città e la ricostruzione 

Negli ultimi quindici anni, Terni è diventata una città-cantiere: dai primi anni Novanta non si sono fermati i lavori che via via stanno portando ad un radicale cambiamento del centro cittadino, imperniato sui tre centri storici: il quartiere Clai come centro della città romana; il quartiere Duomo come centro della città medioevale; Piazza Europa-Piazza della Repubblica-Corso Tacito come centro della città moderna. E proprio da Terni per la sua natura industriale e per l'influenza e lo stimolo degli architetti Mario Ridolfi e Wolfang Frank, che realizzano la Terni moderna.
 

Nel 1865, l'architetto Benedetto Faustini iniziò a pensare a un nuovo modello di sviluppo per la città, anche in considerazione delle nuove esigenze che si stavano prospettando sotto il profilo delle infrastrutture. L'idea fu di progettare un rettilineo che spostava il centro della città a piazza Tacito, in cui si sarebbero incrociate la via dritta da Piazza Maggiore alla Stazione (Corso Tacito e il suo prolungamento) e la via del traffico industriale, ossia viale Brin. Percorso che portò nel 1880 all'apertura di Corso Tacito.

Su questo filone si inserisce l'acciaieria: nel 1881 Cassian Bon, imprenditore Belga, fondò la "Società degli Altoforni e Fonderia di Terni", che diventò ben presto un riferimento per l'industria bellica. Nel 1922 la società si espanse anche nel settore energetico, trasformando la sua denominazione in "Terni Società per l'Industria e l'Elettricità". E' tra le due guerre che Terni decise di dotarsi del primo Piano Regolatore Generale e di nuove infrastrutture. Nel 1932 il Comune stabilì di trasferire il Monumento ai Caduti, opera dello scultore Giuseppe Guastalla (1927), da piazza Tacito a piazza Briccialdi.
I lavori iniziarono nel 1934 e prevedevano la realizzazione di una struttura in calcestruzzo armato, costituita da una prima fascia basamentale in granito, una corona circolare in porfido del gleno, che al tempo stesso offriva una seduta, un bacino con raggio interno di 6,10 metri, la cui decorazione fu affidata al giovane artista Corrado Cagli. Cagli progettò una decorazione musiva in tessere vitree, eseguita dalla ditta Salviati di Venezia, raffigurante i dodici segni zodiacali per una superficie complessiva di 180 metri quadri circa. Nel progetto anche la vasca interna in marmo di Carrara, con al centro l'ago in acciaio: celebrazione e simbolo dell'industria dell'acciaio e dell'acqua. Al di sotto del bacino si trovava la galleria per l'installazione dei macchinari elettrico ed idraulico per il funzionamento dei giochi d'acqua e per l'illuminazione. Il 21 aprile 1936 la fontana venne inaugurata. In seguito ai bombardamenti del 1943 la fontana venne quasi completamente distrutta, e intorno al 1950 si avviarono i lavori di ricostruzione.

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